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Antica rosticceria palermitana

Rassegna stampa

Street Food 2016 del Gambero Rosso

di autori vari

Street Food 2016 del Gambero Rosso di autori variPalermo occupa il quinto posto nella classifica mondiale dello street food, abitudine radicata e risalente almeno alla dominazione greca. Resiste ai fast food, alla crisi, alle tendenze gastronomiche, e la motivazione si trova nell'esaltazione del gusto con ingredienti primari.
Il palazzo del Barone Di Stefano lo si ammira per la sua teatrale imponenza passando di fretta o passeggiando nel salotto buono di Palermo, via Ruggero Settimo, proprio al civico 68 si scorge appena l'insegna dipinta a mano su una ceramica siciliana, si entra dall'ingresso principale del palazzo e si percepisce subito l'unicità del luogo.
Un ingresso raccolto, ovattato e rischiarato dalla luce del cortile riflessa dalle maioliche smaltate di bianco, un accenno di banconi in cui sostare a consumare, perdendosi nelle foto storiche di Palermo alle pareti, dai toni seppia, a sottolineare che ci troviamo in un Negozio Storico dal 1826.
Nasce come cucina della famiglia baronale ma i profumi e i sapori sono richiami unici: si forma una clientela che ordina con sempre maggiore frequenza e si decide, nel dopoguerra, per l'apertura al pubblico. Attraversando l'ingresso si arriva alla sala d'esposizione dei fragranti mignon, emblema della rosticceria palermitana.
Alle spalle il laboratorio a vista che realizza, sforna e frigge in diretta.
Atmosfera conviviale, quasi fuori dal tempo e dal caos che resta lontano.
Tutti piccoli gioielli mignon da degustare in loco, sorseggiando una bevanda Lurisia o una selezione di vini da 20 cl e soft drink tutti rigorosamente in vetro. Altra attenzione di Maria Luisa Cigno alla qualità e alla filosofia slow food.
Con difficoltà si trovano aziende vinicole siciliane che imbottigliano i 20 cl, ma potrebbe essere un nuovo target di vendita da sviluppare.
Se proprio non riuscite a regalarvi cinque minuti zen, potrete chiedere il take away.
La selezione prevede qualche variante stagionale come i panzerotti zucchine e mozzarella, declinati anche al prosciutto, le arancinette alla carne o al burro (dove per burro s'intende prosciutto, mozzarella e besciamella), stessi ripieni per krapfen fritti e brioches al forno.
Timballetti di spaghettini alla carne, spiedini (spitini in palermitano) variante della mozzarella in carrozza, sempre farciti con carne, mozzarella e besciamella, pane&panelle a cui non so resistere, fragrante di sesamo, sempre appena fritto e asciuttissimo, crocchette di latte piccole frittelle di besciamella, per finire con i pasticcini di carne gattopardiani scrigni di dorata brisée ripieni di carne.
Il posto migliore per gustare i sapori autentici che nessun altro a Palermo è mai riuscito ad imitare, per una colazione salata, un pranzo veloce o una merenda golosa, difficilmente supererete i 10 euro, bevande incluse, eccellenza low cost.